Ritrovo alle ore 10,10 Milano Porta Genova.
Partenza alle ore 10,40 in treno con arrivo ad Abbiategrasso alle ore 11,04.
Rientro alle ore 17,53 in treno da Vigevano con arrivo a 10,10 Milano Porta Genova alle ore 18,32.
Itinerario: Abbiategrasso, Morimondo, Sforzesca, Vigevano.
Interesse: storico, naturalistico.
Percorso di 55 Km.
Dislivello: 95% pianura, 5% collina.
Fondo: 60% asfalto, 40% sterrato.
Bici: mountain bike, ibrida, city bike.
Difficoltà: *** Media.
Pranzo: al sacco.
Costo: 15 Euro, comprende il biglietto del treno con il trasporto della bici.
Termine iscrizione: entro le ore 14 di sabato 17 ottobre.
Note: Assicuratevi di ricevere una risposta quando prenotate.
Non sono ammesse partecipazioni parziali all’iniziativa o cambi di alcun tipo al programma.
Stefano Antonelli cell.3461214630 ab.0255602361 fanti.sognanti@yahoo.it
Boschi e spiritualità nel Ticino.
Pedalare in equilibrio su un monociclo sospesi sul filo teso tra la fantasia e la follia non è solo esibizionismo e questo lo sanno bene tutti quelli che ci hanno provato e hanno capito che quando si guarda il mondo da lassù perfino un semplice respiro,
un’emozione o un pensiero possono essere fatali.
Per vivere un’esperienza simile correndo meno rischi
è sufficiente per esempio allineare corpo, cuore e mente
accordandoli alla cadenza lenta di agevoli pedalate
sulla ciclabile del Naviglio di Bereguardo e andare così
da Abbiategrasso alla volta di Morimondo
fino a ritrovarsi davanti all’abbazia cistercense.
Abbatia Sancte Marie de Morimundo fondata nel 1136
da monaci provenienti dal monastero cistercense di Morimond in Francia
è un luogo ricco di storia e spiritualità
edificata con un’architettura rimasta inalterata
al rinascimento e al barocco e usata come linguaggio
per trasmettere i valori dello spirito.
Il nome “morire al mondo” inteso come “vivere da risorti”
oltre a suonare bene indica il significato profondo della scelta religiosa
di abbandonare la vita sociale per vivere la propria dimensione spirituale.
L’anima del posto pervasa di spiritualità e natura la ritroviamo
anche nel bel verde del prato che in curva conca armonica
scende leggero per una stradina gentile verso il Ticino e prelude
al piacere di attraversare la tranquillità dell’ambiente rurale
pedalando tra cascine e filari di alberi.
Poi le tracce diventano più strette
ed entrano nei boschi che costeggiano il fiume
alternando la vista aperta sulle acque correnti
al fitto boschivo di sentieri
dove l’esperienza insegna a prestare attenzione
alle categorie di persone strane
che si incontrano donando la capacità
all’osservatore attento di leggerne l’interiorità.
Tra questi, cicloturisti a parte, ci sono i cavalieri,
i pellegrini, i cercatori d’oro, i fotografi di libellule
oltre ovviamente ai fanti nostrani
che mi piace pensare fuori dal mondo ma vivi e sognanti.
Proseguendo sui pedali, al termine del primo tratto
sbuchiamo al ponte di barche
che ritmando il passaggio con la battitura delle assi
ci porta a imboccare il sentiero E1
sull’altra sponda in un altro bosco.
Una volta fuori la cicloturistica è deliziosa
con curve morbide in leggera pendenza
ci permette di pedalare piacevolmente
fino a Sforzesca e poi sempre per stradine sottratte al traffico petrolifero
arriviamo alla Piazza Ducale di Vigevano
che da sola vale un viaggio.
Alla fine della giornata è un senso ineffabile…
ma qualcosa è cambiato e il sogno è sempre più grande.